Perchè l’Occidente sbaglia sulla Cina? (articolo 2 di 3)

Nell’articolo precedente del blog di China House abbiamo parlato di uno dei 3 miti da sfatare sulla Cina – gli stessi miti che fanno sì che essa non venga ancora compresa dall’Occidente, in particolare dalla politica e dagli imprenditori.

Perchè l’Occidente si sbaglia sulla Cina?

1. Economia e democrazia: ricapitolando

La prima convinzione sbagliata (che puoi recuperare cliccando qui) è che economia e democrazia sono considerate dalla Cina come due facce della stessa medaglia, due elementi complementari.

Non è affatto così: la Cina a causa della sua storia politica ha saputo dimostrare che il liberalismo non è l’unica strada per portare a termine progetti ambiziosi e rendere grande un Paese.

Questa settimana diamo risposta a una seconda, cruciale domanda che l’Occidente si pone sulla Cina: la sua forma di governo (che, è dichiarato essere autoritaria) è da considerare negativa a prescindere?

Scopriamolo grazie al supporto di un articolo letto su hbr.org.

2. Le forme di governo autoritarie sono per forza di cose illegittime?

Gran parte dei cinesi crede che la democrazia non sia l’unico indicatore del successo economico di una nazione.

Essi si ritengono totalmente soddisfatti della forma di governo cinese, che considerano legittima ed efficace.

Un punto di vista difficile da credere per qualsiasi cittadino occidentale che non è in grado di spiegarsi come sia possibile vivere in un Paese autoritario.

La spiegazione va ancora una volta ricercata nella storia.

I cinesi sono stati costretti spesso a respingere degli invasori.

Senza andare troppo indietro nel tempo hanno, in sostanza, combattuto da soli il Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale, dal 1937 al 1941.

La vittoria ottenuta fu definita dal Partito Comunista Cinese come quella di un ‘solista contro un nemico esterno‘.

Un altro nemico (interno, stavolta) fu sconfitto nel 1949. Da quel momento in poi la Cina ha vissuto una stabilità di governo basata sul PCC e la sua visione autoritaria.

Sono passati poco più di 70 anni e i cinesi sono ancora convinti che il loro sistema politico sia più efficace di quello occidentale.

Quello che gli imprenditori non riescono a comprendere è come un sistema marxista-leninista come quello cinese possa essere visto in luce così positiva.

Come può un regime autoritario essere percepito come positivo?

Cerchiamo di spiegarlo in parole semplici: un sistema governativo marxista-leninista è teso al raggiungimento di risultati economici (principio fondante del marxismo).

È anche basato, però, sul controllo di un’equa distribuzione delle ricchezze (valore principale della dottrina leninista).

Un sistema marxista-leninista, quindi, si occupa non solo dei risultati economici ma anche dell’acquisizione e del mantenimento del controllo sul sistema stesso.

Capire questa sfumatura è di massima importanza per fare affari in Cina.

Se la Cina si preoccupasse soltanto di accumulare ricchezze accoglierebbe a braccia aperte tutti gli investitori e le aziende interessate senza troppe limitazioni; non si preoccuperebbe della proprietà intellettuale o delle partecipazioni di maggioranza di un’organizzazione.

Stiamo parlando, invece, di un sistema leninista per il quale le suddette questioni sono troppo importanti e il loro significato profondo non può essere estirpato.

Il controllo è il pilastro su cui si fonda l’autoritarismo cinese.

Il modello autoritario e la scelta dei futuri leader cinesi

Il leninismo è un aspetto così importante da essere ricorrente e riconoscibile anche nelle scelte di vita quotidiana, nella cultura, nella lingua stessa.

I futuri leader cinesi, ad esempio, vengono scelti con cura dal PCC solo dopo un’attenta analisi della carriera e dell’esperienza dei candidati: ottimi curriculum porteranno alla scelta di una classe dirigente competente, che mira all’eccellenza.

Un politico dovrà gestire con successo prima una città, poi una provincia per poter ambire ad un posto nel governo centrale.

Questo sistema, secondo i cinesi, abbatte il nepotismo e dona il giusto riconoscimento ai meriti del singolo.

Corsi universitari obbligatori sul pensiero marxista-leninista vengono erogati negli atenei, talk-show sullo stesso argomento riscuotono molto successo in TV e hanno titoli eloquenti come, ad esempio, Marx Got It Right.

Il leninismo lo si ritrova nella lingua cinese.

La politica si serve ancora ampiamente delle idee di ‘lotta‘ (douzheng) e ‘contraddizione‘ (maodun), due elementi di un confronto salutare che può anche risultare un successo.

Il modello autoritario e la vita dei cittadini

Il modello autoritario cinese pervade ogni aspetto della vita dei cittadini, come ad esempio la creazione della fiducia nel governo.

Le modalità per ottenerla sono inaccettabili per una democrazia liberale ma del tutto accettabili per il cittadino cinese medio.

Ad esempio, la città di Rongcheng utilizza i big data forniti dalle infrastrutture e dagli organi di sorveglianza per attribuire ad ogni cittadino un punteggio sociale.

Il cittadino virtuoso e rispettoso delle regole avrà un punteggio alto, vantaggi economici e sociali.

Un punteggio basso, al contrario, punisce il cittadino disonesto impedendogli, ad esempio, di acquistare un biglietto aereo o ottenere un appuntamento su un’app di dating.

Il controllo ossessivo che sfocia nella limitazione della libertà personale lascerebbe qualunque occidentale esterrefatto ma per i cinesi ha del tutto senso: è parte del contratto sociale esistente tra l’individuo e lo stato.

Perchè l’Occidente sbaglia sulla Cina quando pensa ad un governo autoritario?

In conclusione possiamo affermare, senza timore di essere smentiti, che il governo cinese autoritario di stampo marxista-leninista è per i cinesi non solo legittimo ma anche efficace.

Un aspetto, questo, da cui tutti coloro che vogliono portare in Cina i loro affari non possono prescindere.

Nella terza e ultima parte del nostro focus sul perché l’Occidente sbaglia sulla Cina sfateremo un terzo mito: i cinesi vivono, lavorano e investono davvero come gli occidentali?

In attesa di scoprire di più sull’argomento, ti invitiamo a condividere con noi le tue riflessioni: contatta China House!

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