I social avvicinano i consumatori cinesi al vino?

Nuovo aggiornamento del blog di China House!

Parliamo ancora una volta dell’industria del vino in Cina, ma ci focalizziamo su un altro aspetto:

I social avvicinano i consumatori cinesi al vino?

Come si possono avvicinare le persone al mondo del vino e ad un consumo consapevole? In che modo si può ampliare il mercato e fidelizzare i clienti?

I social sono uno strumento vincente: in questo articolo ti illustriamo perché.

A seguire, un breve focus sullo shopping online nel settore enologico e le possibilità della produzione cinese, ancora abbastanza piccola rispetto ai grandi produttori ma in ascesa.

A supporto delle nostre informazioni, un articolo letto su iwsc.net.

Gli influencer del vino sui social avvicinano i consumatori cinesi?

Anche il vino ha i suoi influencer.

Come un po’ tutti i settori, anche quello enologico ha trovato i suoi KOL o key opinion leaders (così sono definiti gli influencer in Cina).

Queste persone, esperte o meno in materia, sono in grado di attirare l’attenzione di milioni di persone e convertire le visualizzazioni in vendite.

I KOL più popolari in Cina, al momento, sono personaggi senza formazione professionale nel mondo del vino.

I social avvicinano i consumatori cinesi al vino? Identikit degli influencers

Streamer come Viya e Li Jiaqi sono in grado di intrattenere i follower con contenuti interessanti sul vino e vendere migliaia di bottiglie al minuto grazie ad efficaci sponsorizzazioni.

Esperta del settore, invece, è Wang Shenghan, conosciuta nel mondo social cinese con lo pseudonimo di Lady Penguin.

Sui suoi profili social carica video informativi sul mondo del vino, da come distinguere un calice da bianco o da rosso a come reggere un decanter, e i suoi 3 milioni di follower acquistano con frequenza dal suo shop su Tmall.com.

Il suo corner online è quasi sempre nella top 10 dei 10 wine stores più importanti del paese.

Altri influencer con un background professionale sul vino sono Fongyee Walker, Edward Ragg (britannico trapiantato in Cina) Julien Boulard (francese ma fluente nella lingua cinese) Lu Yang, Terry Xu, Li Demei e altri.

Queste personalità, oltre ad essere professionisti del settore con esperienza internazionale, mettono a disposizione dei follower il loro sapere e promuovono i vini cinesi con grande entusiasmo.

Un terzo delle vendite di vino in Cina avviene tramite eshop online grazie ai social

I social sono un ottimo modo per raggiungere nuovi clienti perché un terzo delle vendite di vino in Cina avviene tramite shop online e i numeri sono in forte aumento.

La Cina conta circa 710 milioni di acquirenti online, i quali sono spesso reindirizzati a shop online come Tmall.com, JD.com, proprio grazie ai social.

Investire sui contenuti social, quindi, è un passaggio quasi obbligato se ci si vuole far conoscere dagli utenti del web.

Social e acquisto di vina in Cina: a chi dovrebbero rivolgersi gli sforzi in fatto di comunicazione e marketing?

Studi di settore hanno fornito l’identikit di un consumatore-tipo di vino in Cina. Di chi si tratta e cosa gli piace?

Innanzitutto, il 90% del vino consumato in Cina è rosso e il motivo è molto interessante: in cinese la parola “vino” si traduce letteralmente come “vino rosso”.

Non è un caso, quindi, che il rosso sia preferito al bianco.

Tuttavia anche quest’ultimo, insieme ai vini rosé e alle bollicine (champagne, spumanti) stanno recuperando terreno.

I consumatori, spesso giovani donne tra i 18 e i 34 anni, di ceto medio, preferiscono vini con una gradazione alcolica non molto alta.

Tra le donne della fascia 25-30 anni è cresciuto il consumo di vini dolci e non secchi.

Uno dei vini più apprezzati degli ultimi anni è il Moscato: secondo i rivenditori piace un po’ a tutti.

I social avviano al consumo di vino in Cina anche di vini nazionali?

Il vino prodotto in Cina ha la possibilità di diventare tanto amato quanto quello importato dall’estero.

Certo, la sua produzione non è molto regolare (negli ultimi anni è addirittura in declino) ma il Paese riesce a produrre vini di qualità che sono sempre più apprezzati, soprattutto dai giovani consumatori.

Il problema dell’industria del vino è che è legata a fattori ambientali ed atmosferici ma anche ad alti costi di produzione e vincoli tecnici.

Il vino cinese ha una varietà interessante: quello “di massa” può essere trovato anche a 2$ a bottiglia ma, in media, le bottiglie nei supermercati raggiungono i 15$.

Ci sono poi etichette di qualità media, ma anche bottiglie da collezione che possono costare oltre i 500$. Insomma, ce n’è davvero per tutti i gusti e tutte le tasche.

 

Se ti interessa espanderti in questa fetta di mercato o di sondare le tue possibilità in Cina, non esitare a contattare China House.

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