Come il cibo italiano riconquisterà il mercato cinese

Il 2023 è l’anno decisivo durante il quale i produttori e gli esportatori del miglior cibo italiano si giocheranno la riconquista dei palati cinesi.

Oggi sul blog di China House analizziamo le motivazioni che hanno portato a un calo delle esportazioni dall’Italia alla Cina (-30%), le conseguenze sui consumatori e le proiezioni per questo nuovo anno appena iniziato – e che, gli esperti sono certi, sarà quello della ripresa.

A farci da supporto un interessante articolo letto su jingdaily.com.

Come il cibo italiano riconquisterà il mercato cinese

Riconquistare i palati dei cinesi con i prodotti più prelibati e iconici del nostro paese è una missione impossibile?

Nonostante a causa della pandemia ristoranti e negozi siano stati subito chiusi, i prodotti italiani in Cina non hanno sofferto né un crollo di vendite, né tantomeno una diminuzione della popolarità.

I brand luxury del food & beverage italiano – parliamo di aziende d’eccellenza come Marchesi Antinori (vini pregiati), Cova (pasticceria appartenente al gruppo LVMH), Amedei (cioccolato) e tanti altri.

In un momento difficile come quello della pandemia, questi storici business italiani hanno saputo rafforzare la loro presenza sul territorio cinese e hanno registrato una crescente domanda di beni – che è di certo risultata in ottime vendite e incassi.

Francesco Ye, fondatore dell’agenzia promotrice dell’enogastronomia italiana iTaste, ha affermato che i prodotti alimentari italiani di lusso come tartufi e vini non hanno patito la crisi economica causata dal Covid.

Al contrario, nonostante i prezzi crescenti, la domanda è addirittura aumentata.

Come il cibo italiano riconquisterà il mercato cinese

Qual è l’esperienza culinaria italiana in Cina?

Se trovare i prodotti italiani non è risultato difficile, non si può dire lo stesso dell’esperienza culinaria italiana in Cina.

I ristoranti italiani – come tutti i locali, del resto – sono rimasti chiusi a lungo.

I cinesi hanno quasi dimenticato i sapori, gli odori e la tradizione che contraddistinguono la cucina italiana e la rendono tra le più amate al mondo.

Qualcuno ha sopperito acquistando prodotti online, ma è chiaro che le abitudini dei consumatori hanno subìto un cambiamento radicale.

I brand devono rimanere al passo e modificare sia il branding che le campagne marketing.

Cina: la sopravvivenza dell’enogastronomia italiana durante il Covid

Come hanno fatto, dunque, le aziende al top dell’enogastronomia italiana ad incrementare i loro guadagni in un paese come la Cina, letteralmente chiuso al mondo e con le strade deserte?

I produttori e le aziende italiane si sono concentrati sulle potenzialità dell’e-commerce.

Le potenti infrastrutture di logistica cinesi hanno fatto sì che gli acquisti realizzati online fossero consegnati, in pratica, ovunque.

Un altro colpo di genio è stato affidarsi ad importatori specializzati nel settore alimentare, che hanno saputo coinvolgere i marchi più esclusivi dell’enogastronomia italiana in eventi sia online che offline.

Ultima, ma non di certo in ordine di importanza, l’attività no-stop sui social cinesi WeChat e Xiaohongshu.

Ritrovare il gusto italiano: come il cibo italiano riconquisterà il mercato cinese

L’esperienza della cucina italiana trova la sua massima espressione nei ristoranti.

Il Covid ha imposto un lungo stop alla socializzazione, chiudendo ristoranti e negozi.

C’è il rischio che i cinesi abbiano dimenticato i veri sapori italiani e che i loro gusti siano cambiati?

I vertici di Antinori affermano che non è plausibile e che, anzi, sentire la nostalgia di qualcosa la rende più desiderabile.

Insomma: l’impossibilità di mangiare al ristorante italiano o di viaggiare nel Bel Paese susciterà nelle persone ancora più voglia di ripetere quell’esperienza, oramai rimandata da troppo tempo.

Ad oggi sono 6 i ristoranti italiani in Cina a possedere delle stelle Michelin – tra questi, ben 3 hanno ricevuto la stella negli ultimi due anni.

Ciò vuol dire che questo lungo periodo di chiusure ha portato allo sviluppo dell’eccellenza, della ricerca e della cura di piatti unici.

L’attenzione per la qualità del prodotto è aumentata: Massimiliano Tremiterra, commissario presso l’Agenzia per il Commercio Estero di Guangzhou, ha affermato che “a causa del Covid i cinesi sono ancora più attenti alla sicurezza del cibo che acquistano. I consumatori cinesi, inoltre, riconoscono i prodotti italiani Dop e Igp, dimostrando attenzione per l’alta qualità”.

Soddisfare la crescente richiesta di italianità: come il cibo italiano riconquisterà il mercato cinese

Gli anni della pandemia hanno preparato il terreno ai brand di lusso dell’enogastronomia italiana per l’affermazione definitiva nel mercato cinese.

Ora che ristoranti e negozi stanno riaprendo si avvicina il momento in cui tutti gli sforzi delle aziende troveranno riscontro.

L’obiettivo è fare breccia nel cuore dei cinesi e riuscire a trasportare anche solo il loro palato in Italia.

Quali sono le strategie per avvicinare i consumatori cinesi alla cucina italiana?

Di certo la creazione di strategie digitali in cui i KOL – influencer cinesi – educano i loro follower alla buona cucina italiana, alla sua storia, al suo inestimabile patrimonio. Raccontare alla persone un prodotto eccellente aumenta la brand awareness” sottolinea Antonello Germano di Daxue Consulting.

Aziende storiche di prestigio si stanno preparando ad entrare nel mercato cinese e a lasciare il segno.

Un esempio è Acquerello, marca di riso per risotti che si sta per affacciare al mercato di lusso cinese con entusiasmo.

Per chi ha saputo cogliere l’opportunità, il periodo di pandemia ha significato vicinanza ai propri follower e un rafforzamento della brand awareness.

Chi ha ben seminato in questi tre anni potrà ora raccogliere i frutti delle proprie strategie di marketing in Cina.

L’esperienza del cibo italiano, tuttavia, può ritenersi completa solo immergendosi nell’esperienza di viaggio.

Grazie alla possibilità di effettuare di nuovo voli internazionali, un’esperienza alla scoperta delle bellezze e delle bontà dell’Italia non è più un miraggio.

 

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