Influencer o cloni AI? Le dirette streaming che confondono la Cina

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Oggi affrontiamo un caso esploso negli ultimi mesi e che sta accendendo il dibattito nel mondo social e digital cinese.

Pare, infatti, che siano sempre di più gli influencer, le star e i KOL cinesi a rivolgersi ai propri cloni realizzati grazie all’Intelligenza Artificiale per farsi sostituire nelle dirette live.

Questa “sostituzione di persona” è a volte impercettibile ma alcuni tra gli utenti più attenti hanno sollevato dubbi, creando problemi di immagine a varie celebrities.

Ma scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta grazie al supporto di una notizia apparsa su jingdaily.com.

Influencer o cloni AI? Le dirette streaming che confondono la Cina

Come ti sentiresti se la tua celebrità preferita – parliamo di attori, cantanti, influencer – potesse guadagnare dalla sua attività in live streaming senza realmente condurla davvero, senza essere davvero presente?

Da qualche mese in Cina questo dibattito infiamma gli utenti dei social.

In Cina è sempre più frequente la presenza di cloni realizzati in AI che prendono il posto di persone in carne e ossa e conducono dirette live, grazie alle quali guadagnano.

Liu Run, uno dei top influencer su Douyin, utilizza da mesi un suo clone digitale per intrattenere i suoi oltre 1 milione di follower.

Liu sostiene che, finora, pochissimi spettatori sono stati in grado di distinguere i deepfake dalla persona reale.

L’aumento a dismisura di questo espediente dei cloni inizia ad infastidire i netizen, che si sentono presi in giro dai loro beniamini e dalle aziende che li sostengono.

Un clone in AI del famoso attore e cantante Calvin Chen ha trasmesso una live streaming nel settembre 2023 durante il quale ha mangiato pollo per 15 ore di fila, incitato e sostenuto da 9 milioni di follower.

Il live streaming è stato definito come un video fake generato dall’AI.

Questo “pasticcio” è costato a Chen 7.000 follower in meno nei tre giorni successivi al video e un importante perdita di credibilità agli occhi dei brand.

Influencer o cloni AI? Le dirette streaming che confondono la Cina

I pro e i contro per i brand

Non è la prima volta che sul nostro blog parliamo di influencer e personalità del tutto artificiali che diventano KOL e generano vendite per milioni di dollari.

L’integrazione di influencer-cloni computerizzati non è una novità per i brand ma, allo stesso tempo, deve essere fatta in maniera intelligente e pensata.

I marchi possono controllare una personalità del tutto digitale nei toni che usa, nei contenuti che pubblica, facendo di lui/lei un perfetto testimonial, senza macchia e senza possibilità di scivoloni pubblici.

Anche i costi di gestione sarebbero inferiori, nonché più “elastici” da un punto di vista economico: si pensi alle tradizionali partnership con gli influencer, spesso lunghe e poco fruttuose se prolungate nel tempo.

Influencer o cloni AI? Le dirette streaming che confondono la Cina

Rimangono tanti gli ostacoli significativi

Il più grande e difficile da risolvere è che molti utenti cercano l’autenticità nelle loro interazioni con gli influencer, caratteristica che un influencer non umano non può garantire.

Utilizzare troppo un personaggio digitale potrebbe voler comunicare anche scarsa creatività, un’accusa decisamente grave per i brand che, per definizione, creano prodotti e servizi sempre nuovi per rimanere rilevanti sul mercato.

Un occhio di riguardo, inoltre, è d’obbligo per quanto riguarda la regolamentazione di questi personaggi digitali.

Qualcosa si sta già muovendo: l’11 ottobre 2023 le autorità cinesi hanno pubblicato proposte di linee guida per tutte quelle aziende che implementano tecnologie di Intelligenza Artificiale generativa.

Tra le tante proposte, una importante prevede che chi presta le proprie fattezze in forma di dati biometrici debba darne proprio consenso scritto.

Altre questioni parimenti importanti rimangono, tuttavia, ancora nebulose.

Influencer o cloni AI? Le dimensioni del mercato

Si stima che le dimensioni del mercato umano digitale cinese raggiungeranno 1,5 miliardi di dollari entro il 2026.

Fatta questa premessa e aggiunto il fatto che oramai generare un clone AI è diventato abbastanza economico (basta un’app dedicata e un video in buona risoluzione di poco meno di 60 secondi e il gioco è fatto) di sicuro le celebrità sfrutteranno i loro cloni creati dall’Intelligenza Artificiale sempre più spesso.

Per gli esperti del settore tech è solo questione di tempo prima che questa diventi una prassi.

 

Cosa ne pensi di questo argomento? Scrivici, discutiamone insieme: contatta China House.

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