Cina: il trend del “moonlight clan”

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In questo articolo approfondiamo un nuovo trend in Cina – il paese che sta diventando la patria di tutte le nuove mode.

Cina: il trend del “moonlight clan”

La Gen Z cinese ha iniziato una nuova tendenza per quanto riguarda lo shopping, specie se si parla del lusso, ed è quella del “moonlight clan”.

Cosa significa, in parole semplici?

Il termine si riferisce a quelle persone, perlopiù giovani, che spendono tutto il loro stipendio (o i soldi che hanno a disposizione) ben prima del giorno di paga previsto dal loro lavoro.

In questo caso, moonlight non vuol dire “chiaro di luna” ma, tradotto dal cinese, indica un “mese vuoto.

Questo fenomeno sta cambiando le abitudini e i modelli di consumo dei giovani cinesi, con profonde implicazioni per il mercato e i brand di lusso.

Scopriamo di più grazie al supporto di un articolo letto su jingdaily.com.

Il trend del “moonlight clan” cambia il volto dello shopping di lusso in Cina

Una delle differenze più grandi esistenti, al momento, in Cina tra le vecchie generazioni e quelle nuove sono le abitudini di spesa.

Gli adulti di oggi (per capirci meglio, ci riferiamo alla fascia di età dei genitori dei ragazzi appartenenti alla generazione Z in Cina) sono cresciuti in un’epoca di riforme economiche e hanno sempre applicato al loro stile di vita regole di risparmio, vivendo in maniera semplice e frugale.

I loro figli, invece, hanno ribaltato del tutto questa visione della vita.

Secondo Bloomberg, la Generazione Z cinese mostra l’aumento più rapido di possibilità di spesa.

Questi ragazzi sono nati in un periodo di crescita economica rapida, in cui il consumismo è ai massimi storici e un oggetto posseduto diventa quasi un marcatore di status symbol.

I consumatori della generazione Z sono propensi a investire in beni di lusso, viaggi e tecnologia e considerano questo tipo di spesa essenziale per la loro identità e per la qualità della vita.

Non a caso, studi di settore hanno dimostrato che il 15% della totalità dei beni di lusso venduti in Cina sono stati acquistati da giovani appartenenti alla Gen Z.

Stiamo parlando di un giro incredibile di denaro, in totale contrasto con le possibilità di spesa dei coetanei occidentali.

Queste possibilità di spesa sono argomento di discussione sui media e sui social, sui quali spesso si accusano questi giovani consumatori di dipendere finanziariamente dai propri genitori e di non potersi davvero permettere questo stile di vita.

Non è difficile, quindi, trovarsi in conversazioni online in cui si leggono hashtag come “Elder-gnawing” (letteralmente “rosicchiatori di anziani) e “ATM slaves” (“schiavi del bancomat”).

La discussione è molto interessante soprattutto perché questi dati cozzano in maniera importante con i dati sulla disoccupazione giovanile in Cina.

Il governo ha stimato che nell’aprile 2023 il tasso di disoccupazione ha raggiunto il suo massimo storico, ovvero il 20,4%.

Cosa significano questi dati per i brand di lusso?

Di certo non è facile interpretare queste abitudini di spesa, le quali pongono tante opportunità, ma anche parecchie sfide per le maison di lusso.

Se da un lato è un bene per i brand che i giovani facciano acquisti di lusso anche senza poterseli davvero permettere, dall’altro è importante per i marchi ricalibrare le proprie strategie per soddisfare i gusti di questo gruppo demografico.

La Gen Z detiene un potere d’acquisto importante e ricerca autenticità, esclusività, esperienze personalizzate che incarnino valori e tematiche precise.

Quali mosse dovrebbero compiere, dunque, i marchi di lusso?

Per loro è d’obbligo cercare di entrare sempre più in sintonia con i desideri, le esperienze d’acquisto e le necessità della Gen Z, la vera forza d’acquisto del presente e del vicino futuro, con un occhio di riguardo per il rispetto di un determinato tipo di valori da seguire, cause sociali ed etiche da supportare.

 

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