Brand del lusso e Realtà Aumentata

Bentornati ad un nuovo appuntamento con le news del blog di China House!

Questa settimana ti raccontiamo di come i brand di lusso si stiano velocemente “tuffando” verso le opportunità che offre la Realtà Aumentata per risolvere le criticità, migliorare la customer experience e dare man forte allo storytelling aziendale.

Ne parliamo scendendo nei dettagli grazie al supporto di un articolo letto su jingdaily.com.

Brand del lusso e Realtà Aumentata

Se il 2023 è stato l’anno del boom dell’intelligenza artificiale (AI), il 2024 è destinato a essere definito dall’utilizzo dei brand della Realtà Aumentata (AR).

Questa tecnologia viene già ampiamente adottata dai brand, specialmente quelli di lusso, i quali propongono ai clienti prodotti sia fisici che virtuali.

I numeri ottenuti da questa strategia parlano da soli: secondo Precedence Research, il mercato globale dell’AR valeva 56,3 miliardi di dollari nel 2023, ma raggiungerà la cifra record di 1,46 trilioni di dollari entro il 2033.

Brand del lusso e Realtà Aumentata: quale impatto? Quale potenziale?

Forse la Realtà Aumentata non ha – e non avrà – lo stesso impatto e lo stesso interesse dell’ AI, ma il suo pontenziale non va messo in discussione.

Il suo utilizzo ha declinazioni decisamente interessanti.

Già Louis Vuitton, Prada e Coach, tre tra i più grandi player del lusso nel mondo, hanno puntato sulle potenzialità dell’AR e l’hanno implementata nelle loro strategie.

Quali sono dunque, le opportunità in questo scenario?

L’AR potrebbe già diventare una facile alleata se è alla portata di un tap sullo schermo dello smartphone.

Conosci Snap?

È un’applicazione che conta ben 800 milioni di utenti attivi mensili in tutto il mondo e che viene utilizzata dai brand per approcciarsi alla Realtà Aumentata e alle sue meraviglie, seppur a basso rischio.

Grazie a Snap, i brand sondano il terreno, soprattutto quando si tratta di approcciarsi alla Gen Z, nativa digitale che costituisce circa il 51,1% del “pubblico” di Snap.

Per la sua collaborazione con Yayoi Kusama del 2023, Louis Vuitton si è servito della feature Landmarker Lenses di Snap per attirare giovani acquirenti da tutto il mondo.

Per la promozione dei suoi profumi, invece, Marc Jacobs ha creato un filtro in Realtà Aumentata: basta direzionare il proprio smartphone verso qualsiasi volto o oggetto per decorarlo con l’iconica margherita, simbolo della fragranza.

Dmytro Kornilov, fondatore di Ffface.me e mente dietro il progetto di Marc Jacobs sostiene che oramai gli utenti, specie i più giovani, cerchino contenuti che abbiano caratteristiche che balzino immediatamente agli occhi e che scaturiscano emozioni.

Qualcosa che i filtri interattivi possono effettivamente fornire.

Brand del lusso e Realtà Aumentata: i camerini virtuali

Anche i camerini virtuali stanno vivendo il loro momento di gloria, con un valore globale che si prevede arriverà ai 18,31 miliardi di dollari entro il 2030.

I brand di lusso stanno investendo molto in questo settore.

Uno dei servizi più amati dai consumatori è lo specchio in Realtà Aumentata, che permette agli acquirenti di provare virtualmente un capo prima dell’acquisto.

Oggi la user experience è migliorata moltissimo, non è più goffa o imprecisa come gli scorsi anni.

Gli AR mirror di oggi sono in grado di fornire una user experience fluida, che si trasforma in conversioni.

Sempre secondo Kornilov, è arrivato il momento di far comprendere ai CEO e ai manager dei marchi che i consumatori vanno  sorpresi con costanza, che l’apertura di negozi pop-up e le flash sales non bastano più.

I consumatori vogliono qualcosa “di insolito, ma facile da usare e da capire. Lo specchio AR soddisfa perfettamente questi scopi“.

Brand del lusso e Realtà Aumentata: il virtual try-on

Anche il virtual try-on (VTO) sta guadagnando terreno nell’e-commerce: un modo perfetto non solo per fare l’acquisto perfetto e per migliorare l’esperienza dell’utente sui siti web, ma anche per abbattere al minimo la percentuale di reso.

Grazie alla tecnologia del VTO, la piattaforma di lusso Farfetch ha calcolato una riduzione del 25% di restituzione dei prodotti: un risultato davvero straordinario.

Brand del lusso e Realtà Aumentata: le scelte più audaci

Alcuni marchi si spingono in direzioni più audaci e di nicchia: Hugo Boss è stato ufficialmente il primo brand di moda ad utilizzare gli ologrammi, proiettando la modella Gisele Bündchen e l’attore sudcoreano Lee Min-Ho per una campagna marketing lo scorso febbraio.

Essendo quello degli ologrammi un terreno ancora poco esplorato, ci vorrà un po’ di tempo prima che questa declinazione dell’AR trovi il suo posto nel mondo del lusso.

Alla luce di quanto raccontato finora, quale percorso dovrebbero intraprendere i brand di lusso per rimanere al passo con questa interessante tecnologia?

Qualunque sia la strada che i marchi sceglieranno di intraprendere, non è certo che porti con sé anche il successo.

Ogni strategia deve essere studiata e deve essere costruita dopo una raccolta di dati seria e concreta.

L’aspetto più importante, però, risiede nella riflessione che i brand devono fare sull’arricchimento che la tecnologia può donare allo storytelling del marchio, all’esperienza del cliente online e offline, ecc.

Piuttosto che seguire alla cieca l’ultima tendenza del momento per non rimanere esclusi dai giochi, i marchi devono riflettere seriamente sui benefici di cui i consumatori finali potrebbero godere.

I consumatori sono la forza che trasforma la comunicazione del marchio in risultati aziendali“, conclude Kornilov.

È su di loro che va indirizzato tutto il focus.

 

Cosa ne pensi della Realtà Aumentata applicata alla moda? Parliamone: scrivi al team China House.

Ti potrebbe interessare anche:

Iscriviti alla newsletter China Weekly e resta sempre aggiornato sulle ultime novità di China House

Condividi:

Condividi su facebook
Condividi su twitter
Condividi su linkedin
Condividi su whatsapp
Seguici: