China Executive Training Programme: intervista ai relatori

Ben ritrovati sul blog di China House!

Nell’articolo di questa settimana ti raccontiamo l’avventura del corso di formazione China Executive Training Programme: la prima edizione è infatti giunta alla sua conclusione.

Intervista con i relatori del percorso formativo China Executive Training Programme, a cura di China House

Abbiamo chiacchierato con Gianni Vacca e Francesco Boggio Ferraris e insieme a loro tiriamo le somme di questa esperienza utile agli imprenditori che vogliono iniziare un business in Cina.

Ci sono tante informazioni da conoscere, competenze da acquisire, sicurezze da consolidare prima di avventurarsi in un mercato complesso, ma strategico come quello cinese.

Scopriamo di più tramite le testimonianze di due diretti protagonisti del corso organizzato da China House. Buona lettura!

China Executive Training Programme: due chiacchere con Gianni Vacca

Gianni Vacca, Chief Marketing Designer che vanta un’esperienza ventennale nel settore, risponde ad alcune delle nostre curiosità.

Gianni, ci racconti cos’è stato per te il China Executive Training Programme?

In quanto imprenditore di un’ azienda con una sua divisione in Cina, nello specifico a Shangai, so molto bene cosa vuol dire fare impresa in Cina.

Ho partecipato al China Executive Training Programme perché deciso a fare la mia parte nella formazione di tutti quei manager che guardano alla Cina come un territorio di sviluppo e nuove opportunità.

Ci sono così tante differenze tra il nostro paese e la Cina che arrivare preparati non è un consiglio, ma un dovere.

Il rischio è andare incontro ad uno shock culturale non indifferente, dal quale ci si potrebbe ritenere sconfitti ancora prima di iniziare a lavorare.

Conoscere prima di agire è fondamentale!

Qual è stato il tuo ruolo all’interno del progetto di formazione?

Sono stato uno degli organizzatori insieme al team di China House ma anche alla preziosa collaborazione di enti come la Fondazione Italia Cina e la Banca Popolare di Sondrio – la quale ha tenuto due moduli cruciali su tutela del credito e contrattualistica.

Sono tra l’altro molto contento di essere riuscito a tenere un corso di formazione di questa levatura in Valtellina, piuttosto che erogarlo a Milano.

Incontrarsi in Valtellina ha fatto sì che potessimo concentrarci sul territorio, fare esempi concreti sulle potenzialità di questo luogo unico.

Le lezioni si sono tenute in modalità ibrida: alcuni hanno frequentato i moduli in presenza presso Khub, mentre altri partecipanti hanno seguito gli incontri online.

Mi sono occupato di persona anche di due moduli: uno sull’ecosistema digitale cinese, l’altro sul marketing in Cina.

Quest’ultimo ha, in particolare, un taglio sul turismo post Covid-19 e sulle attività (sia online che offline) messe in pratica per attirare i turisti cinesi in giro per il mondo.

Approfitto di questo spazio per ringraziare Elio Moretti, Presidente della Provincia di Sondrio, per il patrocinio immediato e il sostegno delle istituzioni.

Abbiamo posto qualche domanda anche a Francesco Boggio Ferraris, Academy Director della Italy China Council Foundation (ICCF) anch’egli parte fondante di questo percorso formativo.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Dottor Boggio Ferraris, quali sono le finalità del China Executive Training Programme?

Il principale obiettivo del China Executive Training Programme è quello di consentire a manager e professionisti pubblici e privati del territorio di Sondrio e della Valtellina di individuare opportunità di business in Cina con una visione progettuale di medio-lungo termine, per farsi trovare pronti agli appuntamenti più significativi dei prossimi anni.

È pensato per manager e imprenditori motivati ad acquisire competenze di alto profilo, indispensabili per guidare la propria azienda nel mercato cinese: oggi più che mai è importantissimo comprendere la Cina contemporanea attraverso i suoi aspetti socioculturali più caratterizzanti e saperne anticipare i trend futuri.

Perché un imprenditore o un’azienda dovrebbe partecipare a questo corso di formazione sulla Cina?

Perché ci troviamo in una particolare fase storica nella quale la Cina, che fino ad oggi ha sostenuto con fervore i principi della globalizzazione ed è stata protagonista di una crescita irrefrenabile, sta cambiando modello economico favorendo il mercato interno e promuovendo la crescita di attori nazionali in tutti i settori più strategici.

Diventa quindi quantomai importante adeguare le proprie strategie di internazionalizzazione stabilendo nuovi modelli di ingresso, attivando nuove strategie di comunicazione e marketing e ridisegnando i confini delle relazioni con i partner cinesi.

Per intraprendere questo viaggio è indispensabile prepararsi e formarsi a sfide nuove.

Cosa spera sia rimasto nei partecipanti alla fine del percorso?

La consapevolezza che nel proprio bagaglio è necessario considerare almeno tre nuove strategie:

  1. Innanzitutto la consapevolezza che per il futuro sarà necessario allocare una quota maggiore di investimenti sull’online, esplorare nuovi modi di collaborare con rivenditori affermati e aumentare gli sforzi di personalizzazione nel marketing digitale.
  2. In secondo luogo, ridisegnare i profili dei consumatori cinesi, che dopo l’esperienza del Covid abbracceranno sempre più stili di vita sostenibili e sani.
  3. Infine, prevedere nuove formule e attenzioni nella contrattualistica. Sarà sempre più importante dotarsi di consulenza ad hoc e prevedere strumenti protettivi, trascurabili magari in passato, al fine di tutelare le nostre imprese da possibili e imprevedibili trasformazioni di scenario come clausole di hardship, ovvero di sopravvenuta eccessiva onerosità e clausole di forza maggiore.

La Valtellina ha una vocazione turistica. Ritiene che la Cina sia un mercato interessante a cui rivolgersi per questa località alpina?

Proprio per quanto accennato riguardo alla transizione verso esperienze di vita più salutari e a contatto con la natura, sono certo che, una volta normalizzati i flussi turistici, l’Italia delle Alpi e la Valtellina in particolare potranno giocare un ruolo di forte attrattività verso il più giovane viaggiatore cinese “linglinghou”, ovvero il rappresentante della generazione nata dopo il 2000.

Il passaggio di consegna tra le Olimpiadi invernali di Pechino e quelle del 2026 di Milano e Cortina costituirà il terreno di gioco comune per costruire occasioni di visibilità sul mercato turistico cinese.

Occasioni che andranno colte forti del bagaglio di competenze condiviso attraverso il programma formativo di China House.

 

Noi di China House siamo molto orgogliosi della prima edizione del China Executive Training Programme e ci teniamo a ringraziare i formatori e tutti i partecipanti per aver contribuito a questo successo.

Continua a seguire il nostro blog per rimanere aggiornato su tutte le nostre iniziative; se hai domande da porci, contattaci.

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