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Questa settimana parliamo di un tema molto attuale e che ci sta particolarmente a cuore: la sostenibilità.
Cina e Occidente: quali differenze sulla sostenibilità?
Secondo una ricerca condotta da Deloitte e che approfondiremo grazie ad un articolo apparso su jingdaily.com, è emerso che ci sono profonde differenze di comprensione e approcci riguardo le tematiche sostenibili tra i consumatori cinesi e quelli occidentali.
Secondo l’ultimo studio di Deloitte c’è una differenza sostanziale dal punto di vista dei consumatori occidentali e asiatici quando si parla di sostenibilità.
La motivazione è semplice: gli asiatici (e i cinesi in particolare) sono consapevoli di essere uno dei mercati più importanti e imponenti al mondo.
Essi hanno, dunque, una forte consapevolezza dell’importanza della sostenibilità e della cura dell’ambiente.
Non a caso, la Cina si sta impegnando molto a ridurre le emissioni di carbonio, come promesso al mondo nel 2020.
Christina Dean, fondatrice e CEO di R Collective nonché presidente di Redress, ha affermato: “I consumatori nei mercati emergenti si preoccupano più dell’ambiente rispetto ai consumatori occidentali a causa della loro vicinanza alle questioni ambientali”.
Lo studio di Deloitte h,a inoltre, rilevato che i consumatori cinesi e occidentali divergono nelle loro concezioni di sostenibilità.
Mentre i primi tendono a concentrarsi di più sugli aspetti ambientali come la conservazione delle risorse naturali e un maggior impegno sul riciclo, i secondi includono anche questioni sociali, i diritti umani, l’etica del lavoro.
Entrambi i gruppi convergono sulla necessità di impiegare imballaggi più sostenibili, di limitare le emissioni inquinanti, di ridurre gli sprechi.
Quali sono le caratteristiche che rendono un prodotto sostenibile?
Sempre secondo lo studio di Deloitte, i consumatori cinesi e occidentali hanno dato risposte simili.
Entrambi i gruppi seguono il modello delle 3 R:
- ridurre,
- riutilizzare,
- riciclare.
Molto importanti per tutti i consumatori sono anche tutti quei prodotti che rispettano le regole di biodiversità, nati da lavorazione sostenibile, durevoli nel tempo, facilmente riparabili, davvero utili e sostituibili poche volte.
Ciò è anche dovuto all’adozione di uno stile di vita più frugale e ad un minor dispendio di denaro.
Cina e Occidente: quali differenze sulla sostenibilità?
Le differenze tra generazioni
La sensibilità alle tematiche di cui abbiamo discusso finora dipende molto anche dalle generazioni.
La Gen X e la Gen Y si avvicinano alla sostenibilità con una mentalità pragmatica e conservatrice.
I giovanissimi Gen Z, invece, sono molto attenti alle tematiche green e alla sostenibilità e prediligono, nelle loro scelte di acquisto, tutto ciò che aiuti la causa ambientale.
È la generazione dei nativi digitali, di coloro che sono cresciuti nell’epoca del boom dell’informazione e della tecnologia.
Essi possiedono una sensibilità tale sul tema da essere disposti a pagare di più un prodotto purché sia il risultato di pratiche sostenibili e di valori condivisi.
Dal report di Deloitte emerge un altro dato molto importante: tutte le fasce d’età danno priorità alla conservazione delle risorse e alla riduzione degli sprechi.
Quali sono i risvolti negativi in tema di sostenibilità?
Nonostante i tanti punti positivi evidenziati dalla ricerca di Deloitte, ci sono anche dei risvolti negativi sui quali è necessario riflettere.
Quello che “pesa” di più e che accomuna consumatori cinesi e occidentali risiede nel costo ritenuto eccessivo per ottenere prodotti e servizi eco sostenibili.
La poca informazione sulla spiegazione di tali costi può essere una delle motivazioni.
Molte persone, pur volendo contribuire alla causa dell’ecosostenibilità, non può permettersene l’acquisto: il prezzo influenza in modo significativo la scelta.
Cosa ne pensi di questo articolo e delle tematiche trattate? Parliamone insieme, scrivi al team di China House!