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Le maison più importanti del mondo stanno affinando le loro strategie di marketing e comunicazione per essere pronte alla ripresa del mercato degli orologi di lusso, leggermente in crisi in questa prima parte dell’anno, ma che si prevede avrà il suo massimo momento di espansione da qui alla fine del 2024.
Sebbene sia stato registrato un brusco freno di importazioni di orologi svizzeri nella Cina continentale e a Hong Kong nel primo trimestre del 2024, i marchi di orologi di lusso stanno cercando di correre ai ripari e di riportare le vendite ai livelli di qualche anno fa.
Scopriamo in che modo grazie al supporto di un articolo letto su jingdaily.com.
Il mercato cinese degli orologi di lusso in crescita nel 2024
Non è il miglior momento per le esportazioni dalla Svizzera alla Cina in fatto di orologi: da gennaio a marzo 2024, infatti, le esportazioni sono diminuite del 24% su base annua.
A prendere il posto che una volta era della Cina ci hanno pensato gli Stati Uniti.
Gli USA hanno superato il valore delle importazioni di Cina e Hong Kong messe insieme, diventando per la prima volta il principale importatore di orologi svizzeri per un totale di 1,03 miliardi di franchi (1,13 miliardi di dollari) di prodotti.
Prima del Covid (parliamo del primo trimestre del 2019) la Cina deteneva il primato delle esportazioni dalla Svizzera per un valore di 1,17 miliardi di franchi (1,28 miliardi di dollari), superando più del doppio gli USA che, ai tempi, arrivavano “solo” a 540,9 milioni di franchi (592,21 milioni di dollari).
La situazione vendite è ovviamente migliorata con la fine dell’allarme pandemico e la riapertura delle frontiere.
Si presume, dunque, che la Cina si riappropri del suo “scettro” e diventi nuovamente il principale mercato.
La spesa per il lusso nella Cina continentale ha registrato una ripresa lenta dopo la riapertura delle frontiere nel 2023.
Tuttavia, entro il 2030 si prevede che il paese diventerà il principale mercato del lusso per spesa mondiale personale (fonte: proiezione di Bain & Company pubblicata alla fine del 2023).
Ma cosa stanno facendo i marchi del lusso per riprendersi la grossa fetta di consumatori di Cina e Hong Kong?
La maison francese di orologi e gioielli di lusso Van Cleef and Arpels sta aprendo nuove boutique nelle zone orientali e settentrionali dei due paesi, tenendosi a debita distanza della costa meridionale della Cina “a causa della sua vicinanza a Hong Kong – zona commerciale esentasse, e del divario di prezzo“, ha asserito Laura Lai, managing director di Van Cleef and Arpels Cina.
Van Cleef e Arpels è diventata più disponibile all’apertura di nuove boutique solo a partire dal 2020, quando i vertici si sono accorti che i consumatori cinesi acquistavano volentieri beni di lusso all’interno del loro paese e non per forza all’estero.
Nel frattempo è diventato ufficiale: Van Cleef and Arpels quest’estate aprirà una quarta boutique a Pechino (a Shanghai ce ne sono già 5).
La strategia di Van Cleef e Arpels consiste nello stabilirsi anche nelle città di provincia con una popolazione di oltre 10 milioni di abitanti, le quali mostrano potenziale per quanto riguarda le possibilità di acquisto dei consumatori.
Parliamo di città in forte ascesa come Hangzhou, Nanchino e Suzhou.
Anche Bulgari progetta la sua espansione in Cina, ha fatto sapere in una nota ai media Antoine Pin, AD della divisione orologi.
Le zone scelte saranno perlopiù le città cosiddette “di terzo livello”, poiché tra Cina e Hong Kong Bulgari conta già 80 punti vendita.
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