Bentornati sul blog di China House! L’approfondimento di questa settimana riguarda uno dei prodotti italiani più apprezzati ed esportati nel mondo: il vino. Scopriamo di più sul mercato del vino in Cina, sulle ripercussioni post Covid e sulle abitudini dei consumatori cinesi grazie al supporto di un articolo letto su iwsc.net.
Il mercato del vino in Cina
Il vino del nostro Paese è, senza dubbio, tra i migliori sul mercato globale. I consumatori cinesi, il cui reddito pro capite aumenta con costanza, sono disposti a spendere cifre considerevoli per avere una bottiglia di qualità a tavola.
Il vino è, insieme a tanti altri prodotti che esportiamo nel mondo, uno dei vanti del nostro Paese.
L’Italia possiede innumerevoli etichette pregiate ed è un territorio che produce vini d’eccellenza, richiesti e amati in tutto il mondo.
La Cina è uno dei paesi in cui esportiamo di più il vino
Il business del vino in Cina ha ancora grandissimi margini di crescita: tutto sta nel riconoscere i segnali e fare le mosse giuste.
Ma facciamo un passo indietro di qualche anno, precisamente nel 1996.
Durante un’occasione ufficiale, nientemeno che un’Assemblea nazionale del popolo cinese, il premier cinese Li Peng affermò che i benefici del vino per l’uomo erano inequivocabili.
Fu un segnale chiaro: la Cina era, in via ufficiale, pronta ad accogliere questo prodotto: dagli scaffali del supermercato ai ristoranti.
Subito seguì la creazione della ASC Fine Wines, la più grande azienda importatrice del Paese e iniziarono i primi contatti con i produttori. Questo intervallo di tempo è stato molto prolifico per i commerci.
Nel 2013 i cinesi bevevano più vino rosso dei francesi.
Il vino è diventato un simbolo di benessere e un ottimo alleato in meeting d’affari e nei banchetti ufficiali del governo.
Questo tipo di lusso venne tagliato dal nuovo governo cinese del 2013 che rivide le spese e decise di eliminare gli sprechi nei pranzi ufficiali.
L’esclusione del vino dai palazzi del potere ebbe forti ripercussioni anche nella vendita generale, causando un momento di crisi.
Da quel momento in poi, l’atteggiamento dei consumatori cinesi virò: dalla caccia alla bottiglia più costosa, il focus si spostò sulla qualità.
L’Australia diventò a breve il maggior esportatore di vino in Cina e nel 2019 surclassò la Francia, prendendosi circa il 40% della fetta di mercato.
Nel 2021 alcune leggi hanno poi messo un freno allo strapotere dell’Australia per incentivare i produttori cinesi.
I dati altalenanti del mercato del vino in Cina
Quanto elencato finora dimostra due cose:
- le infinite possibilità di successo del vino nel territorio cinese
- l’incertezza e le flessioni che questo mercato, a cicli, si ritrova a fronteggiare
I dati sono altalenanti: nonostante la Cina si attesti come secondo consumatore di vino al mondo, il business intorno ad esso è crollato a causa della pandemia.
Dal 2020 in poi è stato registrato l’aumento della vendita del baiju, una bevanda alcolica tipica della tradizione cinese la cui nascita risale a oltre 5000 anni fa.
In tempi difficili, infatti, i consumatori tendono a riversare le loro preferenze di acquisto su prodotti familiari e legati al territorio.
Con oltre 52 milioni di bevitori di vino, questa industria ha tutte le carte in regola per espandersi e raggiungere sempre più persone, soprattutto grazie all’ e-commerce.
Quali sono le cause del rallentamento del mercato del vino in Cina?
Sono state, di base, due le cause che hanno rallentato il mercato del vino, mettendo in crisi il settore: la ‘guerra’ commerciale tra USA e Cina e la pandemia.
Le importazioni sono crollate e la produzione interna, principalmente dominata da Changyu Pioneer Wine Company e GreatWall Wine, è stata più bassa del previsto negli ultimi anni.
Dal 2020 in poi è stato anche notato un calo nei consumi di vino in Cina (circa il 17,4%).
La causa principale è ancora una volta da addebitare alla pandemia: i severi lockdown e le chiusure degli esercizi commerciali hanno dato il colpo di grazia al settore.
Negli Stati Uniti e in Europa i cittadini hanno acquistato alcolici anche per uso casalingo; in Cina il vino (e gli alcolici in generale) sono consumati di sovente in bar e ristoranti.
Identikit dei consumatori e dei principali importatori di vino in Cina
È stato stimato che la maggior parte dei consumatori di vino cinesi vivono nella provincia del Guangdong e nelle città più sviluppate e a più alto tasso abitativo: Shanghai, Pechino, Guangzhou, Shenzhen, Chengdu.
La loro età è compresa tra i 20 e i 34 anni, il potere d’acquisto è dovuto ai redditi alti della popolazione residente in queste aree.
Ecco i 10 Paesi che esportano la maggior quantità di vino in Cina:
- Francia;
- Cile;
- Italia;
- Spagna;
- Australia;
- USA;
- Argentina;
- Sudafrica;
- Germania;
- Nuova Zelanda.
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