L’inverno in Cina è una stagione ricca di significati culturali, tradizioni millenarie e festività che affondano le loro radici nella storia e nella filosofia del paese.
Per comprendere pienamente le tradizioni invernali cinesi, è necessario immergersi in un mondo dove il simbolismo stagionale, i rituali antichi e le celebrazioni si fondono per creare un’esperienza unica.
Il Solstizio d’Inverno: Dongzhi (冬至)
Uno dei momenti più importanti nel calendario tradizionale cinese è il Dongzhi, o solstizio d’inverno, che cade generalmente il 21 o il 22 dicembre.
Dongzhi, che significa letteralmente “arrivo dell’inverno“, è celebrato da oltre 2.000 anni e segna il giorno più corto e la notte più lunga dell’anno (il cosiddetto Solstizio d’Inverno).
Durante il solstizio d’inverno, si ritiene che lo yin (la forza dell’oscurità) sia al massimo, mentre lo yang (la forza della luce) comincia a crescere, portando speranza e rinnovamento per la stagione a venire.
Questo concetto rappresenta un ciclo naturale di declino e rinascita che si riflette anche nella vita quotidiana.
Durante il Dongzhi, le famiglie cinesi, soprattutto nel sud del paese, si riuniscono per consumare cibi simbolici che portano calore e benessere.
Uno dei piatti più tradizionali è il Tangyuan (汤圆), palline di riso glutinoso servite in una zuppa dolce.
La forma rotonda di questi dolci simboleggia l’unione familiare e l’armonia, valori fondamentali nella cultura cinese. Al nord, invece, è consuetudine mangiare jiaozi (饺子), i ravioli cinesi, che si ritiene possano scaldare il corpo e prevenire il freddo.
Il Capodanno Cinese: La Festa di Primavera
Sebbene il Capodanno cinese, conosciuto come Festa di Primavera, cada tra gennaio e febbraio e segni tradizionalmente l’inizio della stagione primaverile, per la maggior parte della popolazione rappresenta la più importante celebrazione invernale.
Durante questo periodo, la Cina si ferma, e milioni di persone si spostano nelle loro città natali per trascorrere il tempo con le famiglie.
Essa segna l’inizio del nuovo anno lunare e si tratta di una celebrazione che unisce famiglia, tradizioni millenarie, rituali per propiziare la fortuna e grandi festeggiamenti.
Dura tradizionalmente 15 giorni e culmina con la Festa delle Lanterne, di cui parleremo nella seconda parte dell’articolo.
La Festa di Primavera ha origini antichissime, risalenti a circa 3.000 anni fa, quando le celebrazioni erano legate ai cicli dell’agricoltura e della natura.
Durante questa festa, le persone accolgono l’anno nuovo e salutano l’anno appena trascorso, facendo spazio alla speranza e alla prosperità.
La Festa di Primavera è intrisa di simboli legati alla prosperità, alla fortuna e alla scacciata degli spiriti maligni.
Una delle pratiche più diffuse è appendere coppie di caratteri rossi (对联, duìlián) ai lati delle porte, contenenti auguri di buona fortuna e felicità per l’anno a venire.
Il rosso, colore dominante della festività, simboleggia protezione e gioia, ed è onnipresente in ogni aspetto delle decorazioni e degli abiti tradizionali.
Un altro rito essenziale è il cenone della vigilia, che riunisce le famiglie attorno a un tavolo riccamente imbandito.
Oltre ai piatti locali, alcuni alimenti hanno un significato speciale: il pesce, ad esempio, viene servito perché la parola “pesce” (鱼, yú) suona simile a “abbondanza” (余, yú), augurando quindi un anno prospero.
Allo scoccare della mezzanotte, i fuochi d’artificio illuminano il cielo, secondo l’antica credenza che il loro rumore scacci gli spiriti maligni e attiri la fortuna.
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