Questa settimana sul blog di China House parliamo di emotional storytellig, ovvero arrivare al cuore delle persone grazie ad un racconto che punti alle emozioni.
Anche il mondo del lusso, a suo modo, è “pura emozione” poiché intercetta l’oggetto del desiderio di chi lo rincorre.
Lo storytelling emozionale è l’asso nella manica dei brand di lusso
Nel mondo del lusso di oggi, tuttavia, molti marchi compiono un errore fatale, ovvero concentrarsi troppo sulla creazione solo per concludere una vendita – sia essa di un oggetto, di un servizio esclusivo o di un’esperienza.
Il lusso, il vero lusso, è molto più di questo: riguarda il modo in cui esso fa sentire le persone.
Per molti brand di lusso di oggi è davvero difficile comunicare le emozioni ed arrivare al cuore dei clienti.
Il problema è che, senza un chiaro “obiettivo emotivo”, i marchi di lusso si ritrovano ad utilizzare frasi-cliché, concetti triti e ritriti, facendo perdere di senso ai valori profondi del brand.
Approfondiamo l’argomento grazie ad un approfondimento letto su jingdaily.com.
Nella società di oggi, vendere un sogno (quello che si propongono di fare tutti i brand di lusso) non basta più
In un mondo governato dagli algoritmi, dai desideri realizzati dopo un tap sullo smartphone, raccontare una storia banale e già sentita non è più sufficiente.
Le persone tendono a ricordare e ad incamerare nella propria memoria poche informazioni.
Più i brand di lusso offrono nella loro narrazione, meno trasmettono ai clienti finali.
Non solo.
Oggi i clienti sono i veri esperti: informati e sempre sul pezzo, chiedono che i marchi risuonino con la loro identità, le loro emozioni, che condividano gli stessi valori.
Questo è un lavoro di grande precisione e concentrazione per i brand.
Secondo studi specifici di settore, oltre il 90% dei brand di lusso è manchevole alla voce “profondità emotiva”
I marchi si crogiolano ancora su messaggi obsoleti che non parlano più ai desideri in evoluzione del loro pubblico.
Le conseguenze di ciò sono molto negative: i clienti si allontanano dal marchio e quest’ultimo diventa meno rilevante, perdendo di credibilità.
Ma allora cosa dovrebbero fare i marchi per distinguersi nell’attuale mercato del lusso, diventato oramai super competitivo?
È necessario superare la concezione della “vendita del sogno” e definire con precisione le emozioni che si vogliono evocare insieme alla proposta del brand.
La call to action deve essere sì emotiva, ma anche precisa, studiata, mirata.
Ed è proprio in questo momento della creazione della strategia di marketing e comunicazione che entrano in gioco la potenzialità e la forza dello storytelling emozionale.
I brand di lusso devono comprendere che è necessario concentrarsi sui desideri, le emozioni e le passioni dei potenziali clienti.
Per farlo ci vuole esperienza, passione e anche un pizzico di sana follia.
Una volta che un marchio definisce la sua emozione-target, può raccontare storie autentiche che risuonano con quell’emozione, spingendo le persone a comprare quel prodotto, a provare quell’esperienza unica.
Il cambiamento più importante che un marchio di lusso deve attuare è passare da una narrazione incentrata sul marchio a una incentrata sul cliente.
In conclusione, per i brand di lusso risulta basilare definire la propria emozione-manifesto e raccontarla, divulgarla nel miglior modo possibile.
Precisione e chiarezza sono le parole chiave che devono accompagnare l’azione dei reparti marketing.
In questo modo, le maison di lusso potranno arrivare dritte al cuore dei clienti,fidelizzati e potenziali, creando un legame, un sentire comune in cui ci si riconosce.
Cosa ne pensi di quanto letto in questo blogpost? Parliamone: contatta il team di China House.